Telefono Amico Italia e la prevenzione al suicidio

#ADOGNIOSTACOLO
#TELEFONOAMICOSEMPREINLINEA

Il 10 settembre 2019, ricorre la Giornata Mondiale per la Prevenzione del Suicidio, promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS)

Dai dati dell’OMS emergono numeri impressionanti: un milione di suicidi ogni anno, in media uno ogni 40 secondi, mentre ogni tre secondi si registra un tentativo di suicidio: in base a questi dati, nel 2020 si arriverà ad oltre un milione e mezzo di morti per suicidio.

Con questa iniziativa, Telefono AMICO Italia, vuole ricordare a tutte le persone che stanno vivendo una fase di crisi e di disagio profondo e che hanno pensieri suicidari, che è SEMPRE IN LINEA E A DISPOSIZIONE.

Pensare di farla finita non è un motivo di vergogna e non ci deve fare pensare che non siamo “normali”. I pensieri suicidi sono parte delle crisi molto profonde, così come la febbre si accompagna alla polmonite. Così come è bene non fare finta di niente se abbiamo la febbre alta, allo stesso modo, se si presentano pensieri di suicidio è fondamentale non sottovalutarli né fingere di non averli.

È fondamentale darsi la possibilità di cercare qualcuno che ti ascolti: che sia un familiare, un amico, un conoscente; oppure anche un volontario di Telefono Amico Italia, preparato ad ASCOLTARTI, ad ASCOLTARE I TUOI PENSIERI DI MORTE, senza giudicarli né giudicarti.

Che ti stia vicino e ti offra il supporto emotivo che ti serve!

Non si deve tenere tutto dentro, parlarne aiuta!

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#TELEFONOAMICOSEMPREINLINEA!

Quando ci troviamo di fronte a una sofferenza per noi molto grande, spesso pensieri come «Voglio uscire da questa situazione!»«Non ce la faccio più!»«Per cosa vale la pena continuare a vivere?»«La cosa migliore sarebbe non esserci più»«Se non ci fossi, starebbero tutti molto meglio» diventano assillanti nella nostra testa.

In un primo momento, può sembrare spaventoso e iniziamo a pensare: «Sto impazzendo?», «Cosa mi sta accadendo?», «A cosa porteranno mai questi pensieri?».

È normale e comprensibile sentirsi insicuri e non sapere come affrontare il discorso, temiamo di spaventare chi ci ascolta. La parola «suicidio» fa paura. Ma dopo esserci aperti e sfogati, solitamente, ci si sente più sollevati.  Parlare aiuta perché serve a far ordine tra i pensieri.

La maggior parte delle persone che attraversano una crisi esistenziale con pensieri suicidi soffrono anche della solitudine che deriva dalla paura di confidarsi. Cercare il dialogo e rompere l’isolamento procura in genere un enorme sollievo e maggiore sicurezza. Spesso, in questo modo, l’insistenza dei pensieri suicidi diminuisce.

La prima volta che proviamo a parlarne può essere con una persona che non conosciamo. Se pensiamo che nessuno tra i nostri conoscenti o familiari possa essere la persona più indicata, si può provare con i volontari di Telefono Amico Italia, tutti i giorni dalle 10 alle 24.00 al numero di telefono 02 2327 2327 oppure via web all’indirizzo www.telefonoamico.net (la chiamata via web è gratuita). Con loro sarà possibile parlare liberamente di tutti i pensieri e della situazione che stiamo vivendo. I volontari sono preparati per dare supporto e non obbligano nessuno a fare qualcosa che non vuole.

Altrimenti si può provare a individuare una persona di fiducia e che riteniamo in grado di accogliere le nostre parole, non necessariamente all’interno della cerchia più ristretta di conoscenti e familiari. A volte è più semplice parlare con un estraneo o qualcuno che vede la nostra situazione da una certa distanza.

Parlare del nostro stato d’animo consente a chi ci sta vicino di aiutarci. Può darsi che chi ci conosce abbia notato che qualcosa non va e sarebbe disposto a offrire il proprio aiuto, ma non sa come.

Parlare delle sofferenze personali richiede tempo. Evitiamo quindi di iniziare il discorso quando il tempo a disposizione è poco. Facciamo in modo che non ci siano fonti di disturbo e di sentirci entrambi a nostro agio. Se la cosa non funziona, proviamo ancora! È possibile che il nostro interlocutore non accetti la proposta di fare quattro chiacchiere. Anche se non è facile, cerchiamo di non prendere questo rifiuto come una questione personale. Forse per la persona che abbiamo scelto l’argomento «suicidio» è troppo impegnativo. Cerchiamo qualcun altro.

#COSA PUOI FARE
SE PENSI CHE QUALCUNO CHE CONOSCI STIA PENSANDO DI UCCIDERSI

Sei hai la sensazione che un amico o un familiare possa avere pensieri suicidi, non sottovalutare la cosa, anzi, se possibile, cerca di affrontare la questione. È sbagliato ritenere che parlare dell’argomento con qualcuno animato da intenzioni suicide lo porti poi a togliersi davvero la vita. Diverse persone sopravvissute a tentativi di suicidio riferiscono che mancava loro qualcuno che «semplicemente le stesse ad ascoltare».

Prestare ascolto non è però così semplice. Può essere utile approcciare la persona che ha bisogno di sfogarsi con l’atteggiamento di chi desidera capire cosa pensa, astenendosi per quanto possibile dal formulare giudizi. È importante sapere che difficilmente si riuscirà a risolvere i problemi di chi ci sta di fronte e che non si è tenuti a farlo, ma già solo il fatto di essere compresa e ascoltata dà sollievo alla persona in difficoltà.

I pensieri suicidi vanno accolti con la massima cautela possibile.

Segui questi consigli per poter affrontare meglio una situazione di questo tipo:

  • Non giudicare mai i pensieri dell’altro, non sminuirli, non far sentire l’altro anormale perché li ha.
  • Prenditi e concedi tutto il tempo che vi serve per poter dialogare, quindi, se in un determinato momento non puoi, fai sapere al tuo interlocutore che ci potrai essere in un altro momento. Dagli un altro appuntamento certo e dedicati al suo ascolto.
  • Mentre lo ascolti concentrati sul suo sentito, non sui fatti cercando a tutti i costi di trovare una soluzione. Molto spesso una soluzione non c’è. Ciò che gli/le è successo a te può sembrare di poca importanza rispetto alla sua decisione di farla finita, ma è quello che sente che lo/la porta a volere morire.

Se riuscirai ad entrare in empatia con il suo sentito, vedrai che riuscirà ad aprirsi, perché non si sentirà giudicato né sentirà che stai sminuendo ciò che prova.

Solo quando si sarà finalmente confidato, allora potrete provare a trovare insieme una strada da percorrere.

Se non riesci a sopportare il peso di un dialogo a sfondo suicidario chiedi a tua volta aiuto a qualcun altro.

Il dialogo è la via più concreta per poter iniziare ad aiutare chi vede la vita come un peso.

Puoi provare a parlarne con noi, tutti i giorni dalle 10 alle 24 al numero 02 2327 2327 o tramite la webcallTAI gratuita all’indirizzo www.telefonoamico.net.